"Le leggi dei Re sono una cosa e un’altra sono le leggi degli Dei"
Fuoco di drago, fuoco del Dio Rosso; per i Sette, non possiamo permettere che alcuno di questi divampi. Un sacro rogo fu quello che distrusse Summerhall, provocato dall’arroganza di Aegon e di suo figlio Duncan Targaryen. Le leggi dei Re hanno fatto loro credere di poter vincere la sorte a loro assegnata, di poter bruciare il sudario che la Madre aveva posto sui poteri di Valyria per proteggere i suoi figli. Saranno i nostri corpi e i nostri bastoni a fare giustizia, in nome delle leggi degli Dei; noi, i Figli del Guerriero, saremo la mano terrena dei Sette, pronti a emettere la Loro sentenza e a portarla avanti fino all’esecuzione della condanna.

Il principio divino si manifesta come una stella a sette punte perché sette sono le virtù che l’uomo deve perseguire. I Nuovi Sette Dei, che noi adoriamo, indicano la via della morale, combattono l’illegalità e ci ricordano un passato costellato di abomini imperdonabili, primo fra tutti l’uso della magia. Il fuoco dei Draghi, simbolo e manifesto della magia, deve essere spento e dissipato prima che divampi in catastrofe, in distruzione e in morte.
Per scongiurare la sciagura dobbiamo pregare il primo Dio, Il Padre, la giustizia. Fu Lui che permise alla nostra Nuova Religione di divenire l’unica. E attraverso il suo potere alcuni di noi, i più saggi molti direbbero, hanno solcato i gradini del potere, e ora hanno tutte le facoltà per giudicare e condannare coloro che al cospetto dei Sette è reo e sporco di vergogna.
Seguiamo i passi tracciati dalla Madre, la seconda Dea, gli stessi che ci hanno portato prosperità. Mostriamo sulla bocca il suo amorevole sorriso e continuerà a crescere la benevolenza nel popolo e la nostra conseguente intoccabilità.
Chiediamo l’intervento del terzo Dio, il Guerriero, affinché ci infonda la sua forza e il suo coraggio in questa guerra contro I’empio Dio Rosso. La sua magia e le sue false promesse irretiscono i cuori degli uomini valorosi e li trasformano in arrivisti e viziosi.
Che il terzo Dio venga affiancato dal quarto, il Fabbro, affinché le nostre mani vengano armate dalle spade da Lui forgiate. Le stesse spade che in passato i Targaryan, nel nome di Maegor I, ci hanno tolto. E se non avremo il ferro saranno i nostri corpi e i nostri bastoni a fare giustizia, in nome delle leggi degli Dei.
E ancora dobbiamo difendere la purezza e il candore che è nelle grazie della quinta divinità, la Fanciulla. L’innocenza è una virtù che si esprime non solo con il corpo inviolato, ma anche nell’anima dei giusti che fanno propri gli insegnamenti della Stella a Sette punte.
Preghiamo affinché la nostra strada sia ben tracciata dalla Vecchia, la sesta Dea, e ben illuminata dalla sua lanterna d’oro vivido. Invochiamo il suo sguardo, foriero di saggezza, che ci guidi sulla giusta via, e come noi tutti quelli che nel buio brancolano ancora e si aggrappano alle false credenze.
E infine nessuno di noi avrà paura dello Sconosciuto, l’ultimo Dio, che segna la fine e decreta la morte. L’uomo giusto dinanzi a Lui china il capo senza esitazione, sapendo che l’ultimo giudizio sarà commisurato alla sua rettitudine. Per questo noi, i Figli del Guerriero, saremo la mano terrena dei Sette, e in particolare del settimo Dio, pronti a emettere la Loro sentenza e a portarla avanti fino all’esecuzione della condanna.
Per scongiurare la sciagura dobbiamo pregare il primo Dio, Il Padre, la giustizia. Fu Lui che permise alla nostra Nuova Religione di divenire l’unica. E attraverso il suo potere alcuni di noi, i più saggi molti direbbero, hanno solcato i gradini del potere, e ora hanno tutte le facoltà per giudicare e condannare coloro che al cospetto dei Sette è reo e sporco di vergogna.
Seguiamo i passi tracciati dalla Madre, la seconda Dea, gli stessi che ci hanno portato prosperità. Mostriamo sulla bocca il suo amorevole sorriso e continuerà a crescere la benevolenza nel popolo e la nostra conseguente intoccabilità.
Chiediamo l’intervento del terzo Dio, il Guerriero, affinché ci infonda la sua forza e il suo coraggio in questa guerra contro I’empio Dio Rosso. La sua magia e le sue false promesse irretiscono i cuori degli uomini valorosi e li trasformano in arrivisti e viziosi.
Che il terzo Dio venga affiancato dal quarto, il Fabbro, affinché le nostre mani vengano armate dalle spade da Lui forgiate. Le stesse spade che in passato i Targaryan, nel nome di Maegor I, ci hanno tolto. E se non avremo il ferro saranno i nostri corpi e i nostri bastoni a fare giustizia, in nome delle leggi degli Dei.
E ancora dobbiamo difendere la purezza e il candore che è nelle grazie della quinta divinità, la Fanciulla. L’innocenza è una virtù che si esprime non solo con il corpo inviolato, ma anche nell’anima dei giusti che fanno propri gli insegnamenti della Stella a Sette punte.
Preghiamo affinché la nostra strada sia ben tracciata dalla Vecchia, la sesta Dea, e ben illuminata dalla sua lanterna d’oro vivido. Invochiamo il suo sguardo, foriero di saggezza, che ci guidi sulla giusta via, e come noi tutti quelli che nel buio brancolano ancora e si aggrappano alle false credenze.
E infine nessuno di noi avrà paura dello Sconosciuto, l’ultimo Dio, che segna la fine e decreta la morte. L’uomo giusto dinanzi a Lui china il capo senza esitazione, sapendo che l’ultimo giudizio sarà commisurato alla sua rettitudine. Per questo noi, i Figli del Guerriero, saremo la mano terrena dei Sette, e in particolare del settimo Dio, pronti a emettere la Loro sentenza e a portarla avanti fino all’esecuzione della condanna.
"Che cosa siamo diventati, quindi, se sovrani e alti lord arrivano a piegarsi davanti al cinguettare dei passeri?"
(Randyll Tarly)
(Randyll Tarly)
I colpevoli non avranno pace e saranno stanati come si fa con i roditori. Neanche i bui corridoi o le sale nascoste di Summerhall potranno nasconderli. Notizie, indizi e soffiate ci fanno sospettare che il castello ospiti immorali peccatori come puttane e sodomiti, e ignominiosi ricercatori della deviante magia. Che siano nobili o popolani, davanti ai Sette non esiste differenza. Già in passato, l’antica dimora venne distrutta da un sacro rogo, provocato dall’ambizione di Re Aegon V e da suo figlio Duncan Targaryen. La leggenda narra che il re da tre uova custodite a Summerhall stesse cercando di far nascere tre draghi, e di riportare in vita la loro magia. Ma la giustizia dei Sette intervenne e le fiamme purificatrici fecero il resto. Forse ricordare tale storia basterà per redimere le ambizioni degli uomini.
Preghiamo i Sette affinché non serva un nuovo rogo per mondare tali perversioni ma, se fosse necessario, noi non ci tireremo indietro.
Preghiamo i Sette affinché non serva un nuovo rogo per mondare tali perversioni ma, se fosse necessario, noi non ci tireremo indietro.
"Raramente mi sento così vicino a dio come quando vengo frustato per le mie debolezze, anche se i miei peccati più neri non si avvicinano nemmeno lontanamente alla depravazione dei suoi."
(L'Alto Passero a Cersei Lannister)
(L'Alto Passero a Cersei Lannister)