Iniziamo oggi un lungo giro turistico attraverso il Westeros, in cui conosceremo un po' meglio tutti i gruppi di gioco di Dracarys.
Questa settimana tocca ai Guardiani della Notte aprire le danze, mercoledì prossimo vi aspettiamo con un nuovo gruppo...
Questa settimana tocca ai Guardiani della Notte aprire le danze, mercoledì prossimo vi aspettiamo con un nuovo gruppo...
Guardiani della Notte - "Cala la notte e la mia guardia ha inizio"
“Udite le mie parole, siate testimoni del mio giuramento. Cala la notte, e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà fino alla mia morte. Io non prenderò moglie, non possiederò terra, non sarò padre di figli. Non porterò corona e non vorrò gloria. Io vivrò al mio posto, e al mio posto morirò. Io sono la spada nelle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sulla barriera. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l'alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte, per questa notte e per tutte le notti a venire.”
Da sempre camminano verso il Nord, lungo la Strada del Re. Vengono da Lannisport, da Lancia del Sole e da Approdo del Re, figli dell’Estate che il gelo e il ghiaccio hanno tramutato in soldati. Una volta uomini, ora Guardiani, la loro missione è quella di sorvegliare la Barriera contro ogni nemico proveniente dall’estremo Nord: Bruti, belve, e terrori più antichi e pericolosi di cui si parla solamente nelle leggende.
In questi anni, assai pochi prendono le vesti nere dei Guardiani, e ancor meno lo fanno di propria spontanea volontà. In molti casi l’arruolamento nei Guardiani è imposto come una forma di esilio, per togliersi dai piedi qualcuno di scomodo, o come pena alternativa all’esecuzione per i crimini commessi.
Talvolta bastano pochi giorni sulla Barriera perché i nobili signori, un tempo certi di essere nel giusto, maledicano la loro folle scelta, e gli assassini rimpiangano la lama del boia; altre volte, invece, gli uomini si scoprono eroi, ultimo scudo tra il feroce Nord e i Sette Regni.
In questi anni, assai pochi prendono le vesti nere dei Guardiani, e ancor meno lo fanno di propria spontanea volontà. In molti casi l’arruolamento nei Guardiani è imposto come una forma di esilio, per togliersi dai piedi qualcuno di scomodo, o come pena alternativa all’esecuzione per i crimini commessi.
Talvolta bastano pochi giorni sulla Barriera perché i nobili signori, un tempo certi di essere nel giusto, maledicano la loro folle scelta, e gli assassini rimpiangano la lama del boia; altre volte, invece, gli uomini si scoprono eroi, ultimo scudo tra il feroce Nord e i Sette Regni.
"Non sai nulla Jon Snow"
(Ygritte a Jon Snow)
(Ygritte a Jon Snow)
La tumultuosa elezione di Jon Snow a novecentonovantottesimo Lord Comandante dei Guardiani della Notte ha portato sicuramente una ventata di aria fresca al Castello Nero. “Aria fresca! Fresca, hai capito?” In pochi ridono alle battute dei più ciarlieri del gruppo, mentre di buon passo lo sparuto gruppo di confratelli si dirige verso sud alla volta di Summerhall.
Si parla poco, e quasi solo la sera all'accampamento. Scherzi, qualche canzone, brusche suddivisioni di compiti in modo che tutti possano mangiare e dormire, ed essere pronti l’indomani. Si commentano laconicamente gli ordini, ma senza dilungarsi o brontolare: il vecchio Rastan, il comandante della spedizione, è svelto e sarcastico nel riprendere coloro che a suo avviso parlano troppo, e nel trovargli qualcosa da fare. Tuttavia, qualcosa trapela.
Pare che il Lord Comandante voglia un resoconto di prima mano del matrimonio che si terrà a Summerhall. Si parla di antica magia, dei misteri dei defunti Targaryen. Forse qualcosa di collegato al riemergere delle superstizioni sugli Estranei di cui il Lord Comandante continua a parlare? Tenere gli occhi aperti, vedere qualche donna e mangiare qualcosa di diverso dalle razioni di viaggio e dal rancio del Castello Nero tuttavia non sarà spiacevole per nessuno.
Il Lord Comandante vuole anche che la causa dei Guardiani venga difesa e ricordata a tutti e che eventuali malfattori o persone non gradite vengano consegnati alla spedizione dei Guardiani, per prendere il nero e accrescerne i ranghi. Qualcosa di grazioso e del tutto adatto a un matrimonio, davvero! Ma nemmeno questo sembra turbare la compagine… del resto, è la storia di molti di loro.
No, c’è altro sotto la rapida partenza della spedizione.
Gli ordini del Lord Comandante sono stati assai repentini dopo la sua nomina, come repentine sono state le richieste di adesione spontanea alla spedizione, quasi tutte approvate nel corso di una giornata. Non è un mistero per nessuno che la missione diplomatica altro non è che una scusa per togliersi dai piedi alcuni dei confratelli più difficili e perseguire altri, imprecisati scopi, affidati alle sole orecchie dei più fidati fra di loro. Rastan e suo fratello Rovan confabulano fitto, tengono le armi in perfetto ordine e scrutano con calcolo, forse con sospetto, alcuni degli altri membri della compagine. Tali diffidenze, tuttavia, non sembrano causare discordia lungo il viaggio: le vesti nere nelle quali tutti sono avvolti e il pesante giuramento che li lega li rendono, volenti o nolenti, più simili e più vicini di quanto i loro doveri e i loro desideri consentirebbero...
Si parla poco, e quasi solo la sera all'accampamento. Scherzi, qualche canzone, brusche suddivisioni di compiti in modo che tutti possano mangiare e dormire, ed essere pronti l’indomani. Si commentano laconicamente gli ordini, ma senza dilungarsi o brontolare: il vecchio Rastan, il comandante della spedizione, è svelto e sarcastico nel riprendere coloro che a suo avviso parlano troppo, e nel trovargli qualcosa da fare. Tuttavia, qualcosa trapela.
Pare che il Lord Comandante voglia un resoconto di prima mano del matrimonio che si terrà a Summerhall. Si parla di antica magia, dei misteri dei defunti Targaryen. Forse qualcosa di collegato al riemergere delle superstizioni sugli Estranei di cui il Lord Comandante continua a parlare? Tenere gli occhi aperti, vedere qualche donna e mangiare qualcosa di diverso dalle razioni di viaggio e dal rancio del Castello Nero tuttavia non sarà spiacevole per nessuno.
Il Lord Comandante vuole anche che la causa dei Guardiani venga difesa e ricordata a tutti e che eventuali malfattori o persone non gradite vengano consegnati alla spedizione dei Guardiani, per prendere il nero e accrescerne i ranghi. Qualcosa di grazioso e del tutto adatto a un matrimonio, davvero! Ma nemmeno questo sembra turbare la compagine… del resto, è la storia di molti di loro.
No, c’è altro sotto la rapida partenza della spedizione.
Gli ordini del Lord Comandante sono stati assai repentini dopo la sua nomina, come repentine sono state le richieste di adesione spontanea alla spedizione, quasi tutte approvate nel corso di una giornata. Non è un mistero per nessuno che la missione diplomatica altro non è che una scusa per togliersi dai piedi alcuni dei confratelli più difficili e perseguire altri, imprecisati scopi, affidati alle sole orecchie dei più fidati fra di loro. Rastan e suo fratello Rovan confabulano fitto, tengono le armi in perfetto ordine e scrutano con calcolo, forse con sospetto, alcuni degli altri membri della compagine. Tali diffidenze, tuttavia, non sembrano causare discordia lungo il viaggio: le vesti nere nelle quali tutti sono avvolti e il pesante giuramento che li lega li rendono, volenti o nolenti, più simili e più vicini di quanto i loro doveri e i loro desideri consentirebbero...