
In parte briganti, in parte cavalieri, ciò che rimane di questa compagine fortemente ostile ai Lannister non ha difficoltà a credere all’esistenza della magia: Beric Dondarrion e Thoros di Myr hanno da tempo fugato ogni dubbio. Legati da profondo cameratismo, uniti da ideali di lealtà e onore che li spingono ancora contro i nemici di Re Robert Baratheon, i membri della Fratellanza rifiutano Re Tommen e cercano tuttora di contrastare gli interessi dei Lannister ovunque possano spingersi: e questo ricco matrimonio fra Tyrell e Martell è sicuramente qualcosa che va sorvegliato da vicino, specialmente se le voci che aleggiano intorno al castello hanno un fondo di verità.
"Questo è quello che siamo: fantasmi. Ti aspettiamo nelle tenebre. Tu non puoi vederci ma noi vediamo te. Non importa quali colori tu indossi: Lannister, Stark, Baratheon, tu sciacalli sui deboli, la Fratellanza senza vessilli ti caccerà."
(Beric Dondarrion)
(Beric Dondarrion)
Nelle ore più cupe, quando guerra, miseria e malattia si diffondono nel mondo, si alzano i fuochi della speranza e del riscatto. Il fuoco della ribellione ha attecchito nelle Terre dei Fiumi e continua a divampare implacabile nonostante tutti gli sforzi compiuti per domarlo.
Negli anni della guerra questo fuoco ha assunto il nome di Fratellanza senza Vessilli, una compagine di uomini dediti alla vendetta, ma anche e soprattutto al proteggere i più deboli dai soprusi dei nobili e dei briganti che imperversano nelle campagne distrutte dalla guerra.
La Fratellanza vede nella casata Lannister l'origine della gran parte dei mali che affliggono i Sette Regni: la loro sete di potere ha portato il regno in guerra e alla caduta dei Baratheon, degli Stark e di molte altre nobili casate.
Per essere abbastanza forti quando ci si ritrova da soli ad affrontare il resto del mondo bisogna trovare alleati influenti e potere. La fratellanza, una volta saputo del matrimonio tra le casate Martell e Tyrell, ha provveduto a muovere alcuni suoi contatti e mandare in avanscoperta alcuni suoi uomini: alcuni di loro, provenienti dalle terre del sud, fin da piccoli conoscevano le leggende su Summehall, e, se allora le credevano delle favole per spaventare i bambini, gli avvenimenti e i prodigi di Thoros hanno fatto nascere il dubbio che potessero essere qualcosa di reale.
Gli inviati per questa missione sono stati scelti per essere pronti a qualunque situazione e sono capitanati da Thoros di Myr. La fiducia reciproca è la loro arma migliore, ma con l’indebolimento di Beric Dondarrion e la mancanza di risultati effettivi l’affiatamento di alcuni comincia a vacillare. Piano piano i metodi della Fratellanza cominciano ad assomigliare a quelli che loro stessi hanno subito sulla loro pelle e che sono usati da coloro che combattono senza tregua, o almeno così cominciano a temere alcuni di loro. I dubbi sul loro mandato s’infittiscono, e forse cercare un metodo per uscire dalla situazione in cui si sono ritrovati senza perdere la testa o la vita potrebbe essere un buon obiettivo.
Negli anni della guerra questo fuoco ha assunto il nome di Fratellanza senza Vessilli, una compagine di uomini dediti alla vendetta, ma anche e soprattutto al proteggere i più deboli dai soprusi dei nobili e dei briganti che imperversano nelle campagne distrutte dalla guerra.
La Fratellanza vede nella casata Lannister l'origine della gran parte dei mali che affliggono i Sette Regni: la loro sete di potere ha portato il regno in guerra e alla caduta dei Baratheon, degli Stark e di molte altre nobili casate.
Per essere abbastanza forti quando ci si ritrova da soli ad affrontare il resto del mondo bisogna trovare alleati influenti e potere. La fratellanza, una volta saputo del matrimonio tra le casate Martell e Tyrell, ha provveduto a muovere alcuni suoi contatti e mandare in avanscoperta alcuni suoi uomini: alcuni di loro, provenienti dalle terre del sud, fin da piccoli conoscevano le leggende su Summehall, e, se allora le credevano delle favole per spaventare i bambini, gli avvenimenti e i prodigi di Thoros hanno fatto nascere il dubbio che potessero essere qualcosa di reale.
Gli inviati per questa missione sono stati scelti per essere pronti a qualunque situazione e sono capitanati da Thoros di Myr. La fiducia reciproca è la loro arma migliore, ma con l’indebolimento di Beric Dondarrion e la mancanza di risultati effettivi l’affiatamento di alcuni comincia a vacillare. Piano piano i metodi della Fratellanza cominciano ad assomigliare a quelli che loro stessi hanno subito sulla loro pelle e che sono usati da coloro che combattono senza tregua, o almeno così cominciano a temere alcuni di loro. I dubbi sul loro mandato s’infittiscono, e forse cercare un metodo per uscire dalla situazione in cui si sono ritrovati senza perdere la testa o la vita potrebbe essere un buon obiettivo.
"La giustizia era quello di cui ci occupavamo quando Beric era alla nostra guida, o almeno così ci dicevamo. Eravamo uomini del re, cavalieri ed eroi... ma alcuni cavalieri sono oscuri e pieni di terrore, mia signora. La guerra ci trasforma tutti in mostri..”
(Thoros a Brienne di Tarth)
(Thoros a Brienne di Tarth)
I loro scopi sono semplici da dire ma difficili da attuare: devono trovare il modo di sopravvivere e guadagnare alleati, tenendo d’occhio i Lannister impedendo loro di ottenere o di mettere le mani su qualche potere misterioso. E nel caso che davvero nelle sale di Summerhall si nasconda qualcosa di oscuro e potente, sarà necessario impadronirsene in modo che nessuna casata lo possa utilizzare per spadroneggiare sul popolo più di quanto già faccia.
Invitati dai Martell nel loro tentativo di riportare una pace del Re stabile e duratura nei Sette Regni, si dovranno adattare a seguire l'etichetta e rispettare coloro i quali fino a pochi giorni fa erano l'obiettivo delle loro scorrerie. Di certo la loro non sarà una posizione semplice: ricercati dai Lannister, potranno contare solo sul rispetto delle tradizioni dell'ospitalità e del lasciapassare che gli permetterà di giungere a Summerhall. Sempre che tutto ciò abbia ancora valore dopo le Nozze Rosse...