È evidente che il media larp è ancora sconosciuto al grande pubblico. È una novità che stenta, per la sua complessità e nonostante le sue grandissime potenzialità, ad oltrepassare i confini dell’ambiente dei larper stessi. Ma qualcosa si sta muovendo e finalmente questa attività sta cercando di uscire dalla sua nicchia. Le strade che portano all’organizzazione e alla produzione di larp sono sempre più disparate: associazioni teatrali, rievocatori, esperimenti al confine con la psicologia, narrazioni minimali, grandi eventi internazionali… I larp cominciano a rivendicare, attraverso produzioni sempre più ambiziose e affrontando temi sempre più rilevanti, uno spazio nel grande e vasto mondo dell’intrattenimento. Il dado è tratto, possiamo dirlo con certezza, ma la strada è ancora lunga.
In effetti, ogni gruppo o associazione ha cercato di avere più successo, più giocatori, più rilevanza mediatica. È evidente che non c’è una sola via per far conoscere la nostra attività al “mondo esterno”, e siamo convinti che tutti i tentativi, se non snaturano la qualità delle proposte, devono essere incoraggiati e apprezzati. Interrogandoci a lungo su questa tematica, siamo arrivati a sviluppare un’idea forse inedita per il panorama italiano: forse è possibile percorrere strade che facciano arrivare un messaggio, i nostri larp, a un numero sempre più elevato di persone. E tutto questo senza snaturare nulla della nostra proposta.
In effetti, ogni gruppo o associazione ha cercato di avere più successo, più giocatori, più rilevanza mediatica. È evidente che non c’è una sola via per far conoscere la nostra attività al “mondo esterno”, e siamo convinti che tutti i tentativi, se non snaturano la qualità delle proposte, devono essere incoraggiati e apprezzati. Interrogandoci a lungo su questa tematica, siamo arrivati a sviluppare un’idea forse inedita per il panorama italiano: forse è possibile percorrere strade che facciano arrivare un messaggio, i nostri larp, a un numero sempre più elevato di persone. E tutto questo senza snaturare nulla della nostra proposta.
Saremo sinceri: non stiamo veramente inventando niente, e parliamo di una strada intrapresa già da altri autori di larp in Europa. Hell on Wheels, College of Wizardry, Fairwheater Manor… grandi progetti larp di ambizione internazionale che macinano successi e apprezzamenti ormai da qualche anno, e che in comune hanno un filo rosso, più o meno evidente. E questo filo rosso si chiama mainstream. Wikipedia ci dice che la categoria del mainstream “identifica i canali, mezzi e prodotti comunicativi più radicati e con un più ampio spettro di diffusione”. Insomma, i prodotti culturali che “vanno per la maggiore”.
Ma cosa significa creare un larp “mainstream”?
Significa produrre un evento con cura e preparazione, pensando prima di tutto a rivolgersi al grande pubblico che non conosce ancora i larp, a parlare la sua lingua e catturare la sua attenzione. Molte delle scelte di design e produzione di Dracarys vanno in questa direzione. Le produzioni europee di maggior successo nell’ambito larp si sono concentrate su questa strada, e i risultati li hanno ampiamente premiati, sia in termini di successo che di visibilità. Sulla carta sembra facile, ma come fare? Dopotutto, da sempre stiamo cercando di far conoscere i nostri eventi al di fuori del mondo dei larper…
La chiave sta, a nostro parere, nel creare un evento di grande appeal e che possa intrigare e colpire un grande numero di persone. Ecco perchè abbiamo scelto, per la prima volta nel panorama italiano, di creare una grande produzione fantasy ambientata in uno dei mondi più diffusi, conosciuti, amati del genere: il Westeros.
I libri di Martin, ma soprattutto la serie TV da essi ispirata, sono ormai un fenomeno culturale di massa. Moltissime persone sono arrivate ad amare le storie nate in questo mondo così complesso e ben articolato; lettori e telespettatori si immedesimano nelle sue atmosfere e sentono vicini i personaggi che questa propone loro.
Il caso vuole, tra l’altro, che la narrazione del mondo di GoT, così complessa, polifonica, densa di personaggi e punti di vista, oltre che di grandi intrighi, scelte e tragedie, sembri quasi pensata ad hoc per un larp. Ci sono storie che sono perfette se raccontate in un film, meravigliose se scritte in un libro, ma che quando tentano di essere esplorate con il nostro media raramente funzionano. Siamo certi che non è questo il caso, e siamo convinti del grande potenziale drammatico ed emotivo dell’evento che stiamo per creare.
Inoltre, Game of Thrones, per quanto peculiare, è un fantasy. Lo staff che sta lavorando a Dracarys è composto da decine di persone appassionate e esperte: molti di noi scrivono larp fantasy da anni, qualcuno da decenni. Possiamo dire senza falsa modestia che sappiamo bene come maneggiare la materia e produrre eventi fantasy di grande spessore. Questo non è solo un valore aggiunto, è la base fondamentale da cui siamo partiti per un progetto così ambizioso: sappiamo che Dracarys potrà essere davvero il larp fantasy che il Nord Italia sta aspettando da anni e non ha mai avuto.
Ci sentiamo pronti per produrre qualcosa di unico e speciale: siamo ben consci delle difficoltà e delle sfide che ci si stanno parando dinnanzi giorno dopo giorno, ma siamo certi che le fondamenta del nostro progetto sono solide e ben costruite.
Partiamo da qui dunque, partiamo dalla volontà di mettere la qualità che distingue le produzioni della nostra scena negli ultimi anni, al servizio di un grande tema che appassiona molti di noi. Abbiamo scelto una location da sogno e stiamo coinvolgendo moltissime persone in quella che è una grande scommessa, una scommessa verso il mondo italiano del gioco di ruolo dal vivo che per troppi anni ha vivacchiato accontentandosi di ciò che aveva consolidato. Una sfida al mondo degli appassionati di questa grande epopea fantasy, che potranno scoprire grazie a Dracarys un'esperienza senza pari, per vivere quello che per ora hanno solo visto o immaginato.
Non abbiamo paura di uscire allo scoperto, vogliamo fermamente che siano in tanti a provare e giudicare quello che stiamo per produrre. Vogliamo che, tra un anno, si parli di come in Italia qualcuno sia stato in grado di portare in vita la magia e l’epica di una produzione milionaria HBO, attraverso la passione e l’entusiasmo di un gruppo di organizzatori di certo competenti, forse folli, e potentemente ambiziosi, e di come questa passione abbia fatto parlare del larp in Italia più di quanto si sia mai riusciti a fare prima.
La chiave sta, a nostro parere, nel creare un evento di grande appeal e che possa intrigare e colpire un grande numero di persone. Ecco perchè abbiamo scelto, per la prima volta nel panorama italiano, di creare una grande produzione fantasy ambientata in uno dei mondi più diffusi, conosciuti, amati del genere: il Westeros.
I libri di Martin, ma soprattutto la serie TV da essi ispirata, sono ormai un fenomeno culturale di massa. Moltissime persone sono arrivate ad amare le storie nate in questo mondo così complesso e ben articolato; lettori e telespettatori si immedesimano nelle sue atmosfere e sentono vicini i personaggi che questa propone loro.
Il caso vuole, tra l’altro, che la narrazione del mondo di GoT, così complessa, polifonica, densa di personaggi e punti di vista, oltre che di grandi intrighi, scelte e tragedie, sembri quasi pensata ad hoc per un larp. Ci sono storie che sono perfette se raccontate in un film, meravigliose se scritte in un libro, ma che quando tentano di essere esplorate con il nostro media raramente funzionano. Siamo certi che non è questo il caso, e siamo convinti del grande potenziale drammatico ed emotivo dell’evento che stiamo per creare.
Inoltre, Game of Thrones, per quanto peculiare, è un fantasy. Lo staff che sta lavorando a Dracarys è composto da decine di persone appassionate e esperte: molti di noi scrivono larp fantasy da anni, qualcuno da decenni. Possiamo dire senza falsa modestia che sappiamo bene come maneggiare la materia e produrre eventi fantasy di grande spessore. Questo non è solo un valore aggiunto, è la base fondamentale da cui siamo partiti per un progetto così ambizioso: sappiamo che Dracarys potrà essere davvero il larp fantasy che il Nord Italia sta aspettando da anni e non ha mai avuto.
Ci sentiamo pronti per produrre qualcosa di unico e speciale: siamo ben consci delle difficoltà e delle sfide che ci si stanno parando dinnanzi giorno dopo giorno, ma siamo certi che le fondamenta del nostro progetto sono solide e ben costruite.
Partiamo da qui dunque, partiamo dalla volontà di mettere la qualità che distingue le produzioni della nostra scena negli ultimi anni, al servizio di un grande tema che appassiona molti di noi. Abbiamo scelto una location da sogno e stiamo coinvolgendo moltissime persone in quella che è una grande scommessa, una scommessa verso il mondo italiano del gioco di ruolo dal vivo che per troppi anni ha vivacchiato accontentandosi di ciò che aveva consolidato. Una sfida al mondo degli appassionati di questa grande epopea fantasy, che potranno scoprire grazie a Dracarys un'esperienza senza pari, per vivere quello che per ora hanno solo visto o immaginato.
Non abbiamo paura di uscire allo scoperto, vogliamo fermamente che siano in tanti a provare e giudicare quello che stiamo per produrre. Vogliamo che, tra un anno, si parli di come in Italia qualcuno sia stato in grado di portare in vita la magia e l’epica di una produzione milionaria HBO, attraverso la passione e l’entusiasmo di un gruppo di organizzatori di certo competenti, forse folli, e potentemente ambiziosi, e di come questa passione abbia fatto parlare del larp in Italia più di quanto si sia mai riusciti a fare prima.
p.s.: il 1° dicembre aprono le iscrizioni online a Dracarys! Seguici su Facebook per tenerti aggiornato!